Val Martello: sole, fragole e ghiacciai. Tre semplici parole che descrivono bene una delle valli laterali della Val Venosta non ancora raggiunta dal turismo di massa.

La Val Martello inizia tra Silandro e Laces con una stretta imboccatura: dai 950 metri si sale dolcemente per la lunga valle (circa 20km) in un paesaggio che varia altrettanto gradualmente. A metà valle i boschi di latifogli lasciano spazio a radure e terrazze coltivate principalmente a fragole, prodotto che rende famosa la valle in tutta Italia. Più su torna il tipico ambiente montano d'alta quota e sullo sfondo appaiono i primi ghiacciai. Il fondovalle termina con alcuni "gradoni": il primo porta al lago artificiale di Gioveretto, gli altri conducono al termine della strada da dove iniziano i sentieri per escursioni davvero panoramiche.

La meta principale è il Rifugio Corsi (2264 m.), facilmente raggiungibile e dal quale lo sguardo spazia dal lago di Gioveretto alle cime del Similaun, dai ghiacci dei monti della Val d'Ultimo a quelli del Cevedale. Da qui volendo "guardare oltre" vi consigliamo di raggiungere il Rifugio Martello (2610 m.) da cui si domina il ghiacciaio del Cevedale e si ha una visione laterale della triade Gran Zebrù-Zebrù-Ortles. Vi ricordiamo inoltre che da Solda si può raggiungere il Rifugio Corsi a piedi partendo dal Rifugio Milano attraverso il Passo Madriccio: una camminata lunga, mai pericolosa ma sicuramente faticosa.

Sul sentiero che conduce al Rifugio Martello si incontrano i resti della diga di pietra eretta dopo l'alluvione del 1891. La valle in quegli anni e nei secoli precedenti era soggetta a frequenti inondazioni causate dall'avanzata dei ghiacciai che formavano una diga naturale per il torrente che scorre nel fondovalle: con i primi tepori queste dighe cedevano all'improvviso facendo tracimare il lago che nel frattempo si era formato. Esasperata la popolazione chiese al governo austriaco la costruzione di una barriera difensiva e fu così eretto un muraglione con un foro centrale posto alla base in corrispondenza del torrente: al crescere della sua portata l'acqua in eccesso che non passava dal foro sarebbe stata contenuta dalla muraglia e fatta defluire dolcemente al calare della portata. La diga si rivelò provvidenziale nel bloccare l'alluvione del 1894: dopo di allora il ritiro dei ghiacciai rese inutile quest'opera.

Oltre ai sentieri d'alta quota la Val Martello offre la pace e la tranquillità dei suoi paesini. A chi vuole approfondire la conoscenza della vita rurale della valle consigliamo il centro visite Culturamartell a Martello (www.culturamartell.com): è uno dei tre centri culturali del Parco dello Stelvio che si pongono l'obiettivo di avvicinare il turista agli usi e costumi locali ed arricchirne le conoscenze sulla Val Venosta. Gli altri due centri sono il Naturatrafoi a Trafoi (www.naturatrafoi.com dedicato alla geologia ed alla vita d'alta quota nella zona dell'Ortles) e l'Aquaprad a Prato allo Stelvio (www.aquaprad.com dedicato alla fauna ittica del parco).

COME ARRIVARCI

Da Solda in auto si scende fino a Spondigna, si gira in direzione di Silandro ed oltrepassato quest'ultimo si trova la deviazione per la Val Martello.